Tasse sulle Vincite alle Scommesse: La Guida Completa
Secondo stime ufficiali, il payout delle scommesse sportive è stato in media dell’85,6% nel 2019. In altre parole, oltre l’85% dei giocatori ha ottenuto una vincita a seguito della scommessa piazzata. Se consideriamo che nel 2022, il volume totale delle scommesse è passato dai 783 milioni a 1,4 miliardi di euro, ci rendiamo conto che lo sport betting è una vera e propria fonte di entrate per gli italiani.
E per lo Stato? Questa è una di quelle domande che eviteremmo volentieri di porci ma che, ahimè, dobbiamo chiederci. Se e quanto concorra lo Stato alle nostre vincite è uno dei dubbi più frequenti tra i giocatori virtuali perché si sa, quando c’è un’entrata, il fisco bussa alla porta.
Vale anche per le scommesse sportive?
La risposta è affermativa. Ma con tante precisazioni che rendono più leggero e sostenibile l’argomento “tasse sulle vincite”. Andiamo per gradi quindi e facciamo chiarezza, una volta per tutte.
Quando pagare le tasse sulle vincite è un obbligo
Prima di addentrarci nell'argomento tasse, iniziamo a delineare una distinzione fondamentale che incide anche sui relativi obblighi da parte dei bettor.
Quando decidiamo di effettuare una scommessa sportiva, possiamo scegliere tra due categorie principali di siti:
1. I bookmaker ADM
2. I bookmaker stranieri (non autorizzati da ADM)
Qual è la differenza?
In Italia, il betting online è legale. Competente a rilasciare l’autorizzazione per offrire servizi di gioco a distanza è l’ADM, acronimo di Agenzia Dogane e Monopoli. In molti siti troverai ancora la precedente denominazione di questa branca amministrativa, AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato).
- Quando entri in un sito di scommesse e visualizzi il logo dell’ADM, non vuol dire che il bookmaker sia italiano, bensì che quell’allibratore è stato autorizzato dall'autorità italiana a operare nel nostro territorio. La maggior parte dei siti ha la propria sede legale o operativa a Malta, ad esempio, ma offre servizi di betting anche in Italia.
- I bookmaker stranieri, la seconda ipotesi che abbiamo nominato, sono autorizzati da una delle diverse autorità competenti in materia, a livello internazionale. Come l’ADM, anche le commissioni internazionali verificano la presenza dei requisiti necessari prima di accordare l’autorizzazione alla società di betting.
Bookmaker che vai, licenza che trovi.
Da qui derivano gli effetti per le tasse da pagare sulle nostre amate vincite.
I bookmaker ADM
Come avrai già intuito, l’ADM provvede anche alla riscossione delle imposte di gioco. Ad essere tassate, in Italia, sono le vincite, definite come il denaro che viene ottenuto a seguito di una scommessa vincente su un esito incerto. Tipico esempio è quello della puntata su un evento sportivo, anche se ormai la maggior parte dei bookmaker consente scommesse su eSport, eventi politici o reality show.
Quando bisogna pagare le tasse sulle vincite rilasciate da un bookmaker ADM?
Pagare le tasse è sempre un po’ fastidioso, sia perché dividere le vincite con qualcuno richiede uno spirito di generosità che a volte preferiremmo evitare, sia per l'aspetto burocratico. Spesso e volentieri dobbiamo recarci da un commercialista o rivolgerci agli enti competenti, con tutta la trafila necessaria.
Nei casi delle vincite sulle scommesse sportive però, la procedura viene semplificata.
- A pagare quanto dovuto non siamo noi giocatori, ma è il bookmaker che agisce come sostituto d’imposta
- La ritenuta avviene quindi alla fonte e, al momento del prelievo, otteniamo l’importo al netto delle tasse.
Se a seguito di un prelievo notiamo di ricevere una somma inferiore a quella che abbiamo vinto, ricordiamoci che, molto probabilmente, non è un errore da parte del bookmaker ma l’effetto della tassazione a monte.
I bookmaker non ADM
Ci sono tanti bookmaker che operano con regolare licenza non ADM. Tra le autorizzazioni più comuni, vanno sicuramente ricordate, per diffusione e importanza:
- La MGA (Malta Gaming Authority), una delle autorità più rinomate del settore. Ottenere un'autorizzazione dalla MGA è una procedura lunga e anche abbastanza costosa per le società di betting ma, allo stesso tempo, comporta un elevato grado di sicurezza per i giocatori;
- L’autorità di Curacao è forse la più conosciuta a livello internazionale dato che le sue licenze vengono rilasciate a bookmaker situati in ogni parte del mondo. Anche se il suo grado di affidabilità è inferiore rispetto a quello offerto dalla MGA o dalla GGC, tuttavia è sufficiente a garantire la sicurezza dei giocatori, dal momento del deposito fino a quello del prelievo;
- La Isle Of Man Gambling Supervision Commission rilascia licenze dal 2001 e, da allora, si è costruita una reputazione di organo severo e affidabile. Sicurezza e legittimità sono le due parole chiave in base alle quali la commissione valuta, in maniera del tutto obiettiva e imparziale, la qualità di un bookmaker;
- La Gibraltar Gambling Commissioner rilascia licenze di gioco dal 2005 e ha la fama di essere particolarmente severa nel rilascio, soprattutto per quanto riguarda la correttezza nei confronti dei giocatori.
Quando otteniamo un payout presso questi siti, il discorso cambia riguardo la procedura di pagamento. Non essendo siti ADM, il prelievo non può esser effettuato alla fonte, dato che la società non ha competenza per procedere come sostituto d’imposta.
Di conseguenza sul nostro conto di gioco riceveremo le vincite al lordo delle tasse. Sarà poi nostro dovere procedere all'adempimento dell’obbligo, al momento della dichiarazione dei redditi. Il modulo che dovrà essere compilato è quello relativo alle altre fonti di reddito del 730 o tramite la dichiarazione alternativa delle persone fisiche, su cui andrà indicato il valore delle vincite ottenute nell'anno precedente.
Piccola precisazione che può essere interessante per chi ama giocare sui siti stranieri ma all'interno dell’Unione europea: in base a una decisione del Consiglio di Stato, le vincite ottenute sui siti europei non sono considerate redditi diversi e non richiedono quindi la dichiarazione a parte all’Agenzia delle Entrate.
Quanto paghiamo di tasse sulle vincite?
A questo punto viene naturale chiedersi quale sia la tassazione applicata alle vincite delle scommesse sportive.
Anche in questo caso la risposta cambia, in base al tipo di casinò su cui giochiamo.
La tassazione per i bookmaker ADM
Il sistema di tassazione previsto per le vincite sui siti ADM è basato su un meccanismo progressivo: maggiori sono le vincite e più elevata è l’aliquota applicata.
C’è però un range di vincita, quello base, che non è soggetto a nessuna tassazione.
- Fino a 500€ non viene applicata nessuna tassazione sulle vincite.
Se quindi il valore della tua vincita è, considerato singolarmente, inferiore a questo importo, non vedrai nessuna decurtazione del payout.
Sopra ai 500€ invece, vengono applicate le seguenti aliquote:
Da 500€ a 1.000€ ⇒ 15%
Da 1.000€ a 10000€ ⇒ 18%
Da 10.000€ a 50.000€ ⇒ 21%
Da 50.000€ a 10.000.000 ⇒ 23%
Oltre i 10.000.000€ ⇒ 25%.
Come si posiziona l’Italia rispetto agli Stati dell'Unione europea, quando si tratta di tassare le vincite?
Meglio di altri Stati, anche se, come si dice, l’erba del vicino è sempre più verde. Per avere un’idea generale, basti considerare che in Grecia la tassazione sulle vincite arriva al 35% e anche in Francia l’imposta è abbastanza elevata, mentre nel Regno Unito l’aliquota è dello 0%, indipendentemente dalla vincita ottenuta. Anche in Svizzera i payout non sono soggetti a tassazione fino a 1 milione di CHF; per le vincite più elevate, la percentuale è del 35% che viene trattenuta dal sito, prima di trasferire il payout.
La tassazione per i bookmaker stranieri
Anche per quanto riguarda l’aliquota applicabile, notiamo delle differenze tra i casinò ADM e non ADM. Nel secondo caso infatti l’imposta ha un valore fisso del 6% indipendentemente dal valore della vincita, ma sempre con il limite minimo di 500€.
Attenzione: il criterio in base al quale viene stabilita l’aliquota delle tasse è sempre quello della residenza fiscale del giocatore. Anche se piazzi le tue puntate su un bookmaker svizzero o inglese e vinci, se la tua residenza è in Italia è a questa che dovrai fare riferimento per il regime fiscale.
I vantaggi di pagare le vincite
Perché pagare le tasse sulle vincite? La risposta è semplice: evitare sanzioni da parte del fisco. Le conseguenze possono essere anche pesanti, dato che includono:
1. Il pagamento della tassa dovuta
2. Gli interessi maturati dal momento in cui è sorto il credito dell’erario
3. L’ammenda relativa al mancato pagamento.
Nel dubbio, ti consigliamo di salvare sempre le schermate online delle tue vincite, dei depositi e dei prelievi effettuati in modo da poter prontamente verificare di non aver mancato nessun pagamento nei confronti dell’erario.
Nota aggiuntiva: alcuni giocatori ci hanno chiesto cosa succede se il valore delle vincite non viene prelevato ma rimane depositato sul sito del bookmaker.
Attenzione in questo caso, perché decorsi 180 giorni dalla vincita, questa viene incamerata di diritto dal sito, che inoltrerà il valore della somma all'ADM. Tali fondi verranno poi destinati per scopi sociali, umanitari e altre iniziative di carattere pubblico.
I bookmaker sono soggetti a tassazione?
Assolutamente sì! Uno dei settori in cui vale di più il principio di uguaglianza è proprio quello delle tasse a cui tutti, seppure in misura diversa, siamo soggetti. In Italia, i siti di scommesse sportive devono pagare un’aliquota sui guadagni pari al 25%. Il valore è abbastanza elevato, anche se confrontato con quello di altri Stati europei, come la Francia, e la Germania.
La deducibilità delle perdite al betting
Uno dei dubbi che i giocatori più esperti si sono posti è se sia possibile dedurre o meglio, compensare, le perdite che avvengono al betting. La questione è abbastanza complessa e, secondo alcuni esperti, sarebbe possibile compensare le perdite con le vincite. Quindi a fronte di una vincita di 10.000€ e una perdita di 2.000€, potresti voler compensare i tuoi valori e quindi pagare le tasse solo su 8.000€.
Purtroppo però in materia non è stata fatta chiarezza, e la normativa è spesso soggetta a interpretazioni diverse degli organi competenti. Se vuoi approfondire l'argomento, sicuramente interessante, ti consigliamo di rivolgerti a un esperto in materia fiscale.
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